1-Testimonianze delle vittime sindrome di Quirra
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2- Le indagini della Procura di Lanusei sul Poligono Interforze Salto di Quirra
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Un saluto
Vladimir
Notizie aggiuntive
Fare chiarezza sul poligono di Quirra. Lo chiedono i sindacati al presidente della Regione Cappellacci, fin qui protagonista di un ondivago nulla, a fronte del grave scandalo dei rischi della salute per gli abitanti della zona in seguito all’utilizzo nel poligono militare di proiettili ed esplosivi altamente nocivi. Sul Poligono indaga la procura, che ha ravvisato recentemente la necessità di esumare e sottoporre ad autopsia una decina di abitanti morti a causa di gravi forme tumorali, per verificare la presenza di metalli pesanti.
I segretari generali di Cgil Cisl e Uil Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca hanno chiesto, con una lettera inviata oggi, un incontro urgente con il presidente Cappellacci per discutere del Poligono sperimentale del salto di Quirra. Nel corso del confronto, secondo quanto chiesto dai sindacati, si dovrà parlare della necessità di fare chiarezza sulla situazione ambientale dell’intera zona, sulla salute dei cittadini e sulle prospettive occupazionali dell’intera area. Secondo Cgil, Cisl e Uil è indispensabile capire quale sia la posizione della Regione rispetto a questi problemi.
fonte Fisac-Cgil Sardegna
NUCLEARE CIVILE E MILITARE: IL CASO SARDEGNA A BRUXELLES
Appuntamento Giovedì 5 maggio 2011, ore 18:30, Comitato delle Regioni, rue Belliard 99
La Sardegna è stata indicata come
una delle regioni più adatte per l'installazione di una o più delle
nuove centrali nucleari in Italia, per le sue caratteristiche di
stabilità geologica e scarso popolamento. Un nucleare civile di cui la
regione in sé non ha bisogno, ma che servirebbe per produrre energia
elettrica da convogliare per la maggior parte verso il continente. C'è
chi vede in questa possibilità la soluzione ai problemi energetici
nazionali e all'inquinamento di altre fonti di energia, e c'è chi invece
mette l'accento sugli altissimi costi di tali centrali, sulla loro
pericolosità (da Chernobyl a Fukushima) e sulla minaccia a lunghissima
scadenza delle scorie radioattive generate dall'uso dell'uranio
arricchito.
Ma la Sardegna ha già un
nucleare: quello militare. Nelle vaste aree sottoposte a "servitù
militare" (le maggiori d'Italia) si sono avuti per lunghi anni i
sottomarini nucleari USA a La Maddalena e da qualche tempo sono presenti
e si utilizzano in esercitazione delle armi con il cosiddetto uranio
impoverito, ad alto potenziale distruttivo ma anche di inquinamento
radioattivo. In questo senso è emblematico il Poligono del Salto di
Quirra (Perdasdefogu), dove si registrano diversi casi di grave
contaminazione di piante, animali e persone, con conseguenze di
malformazioni, tumori e morti premature. Si sta investigando la
relazione di questa "Sindrome di Quirra" con l'uso di uranio impoverito,
già tragicamente noto nelle guerre in Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e
ora Libia, per i suoi effetti sia sui militari che maneggiano tali armi,
sia sulla popolazione delle zone bombardate. Vari media regionali e
nazionali si stanno occupando della vicenda, che è arrivata anche al
Parlamento Europeo con l'eurodeputato sardo Uggias.
Quest'anno 2011 ci saranno poi
degli importanti referendum: quello regionale sull'installazione in
Sardegna di centrali nucleari e siti di stoccaggio di scorie nucleari,
il 15-16 maggio, e quelli nazionali del 13-14 giugno sulla ripresa del
programma nucleare in Italia, sulla gestione pubblica dell'acqua e sul
"legittimo impedimento".
Per parlare di questi temi con
degli esperti e delle testimonianze direttamente dalla Sardegna
sull'inquinamento presente e potenziale dell'uranio impoverito (del
nucleare militare) e dell'uranio arricchito (del nucleare civile),
l'Associazione Culturale Sarda Martino Mastinu "El Tano" di Bruxelles,
insieme con l'Associazione Culturale Antonio Gramsci Bruxelles e il
Mouvement Chrétien pour la Paix di Bruxelles, ha organizzato per giovedì
5 maggio 2011, presso il Comitato delle Regioni, una
presentazione-dibattito che vedrà, tra gli altri, la partecipazione di
Mariella Cao (Comitato Sardo "Gettiamo le Basi"), Ria Verjauw
(International Coalition to Ban Uranium Weapons) e Graziano Milia
(Presidente della Provincia di Cagliari). L'invito a partecipare è
diretto alla comunità sarda in Belgio così come a tutti i cittadini
interessati ad approfondire delle questioni di primaria importanza.
Per maggiori informazioni e conferma di partecipazione, contattare l'indirizzo raffaella.zaccheddu@eesc.europa.eu o il telefono 0032-(0)476.756.142.
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