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giovedì 26 maggio 2011

Svolta nell'inchiesta: Quirra, s'indaga per omicidio

Dopo le rivelazioni del supertestimone ora s'indaga per omicidio volontario

Caso Quirra, la Procura di Lanusei indagherebbe per omicidio volontario, com'era successo nel caso degli incidenti alle acciaierie Thyssen del 2007, quando sette operai morirono in fabbrica. Nel processo davanti alla Corte d'Assise di Torino, chiuso in primo grado un mese fa, l'amministratore delegato della società tedesca è stato condannato a sedici anni e mezzo di carcere (13 anni per altri dirigenti). È la stessa strada giudiziaria che starebbe seguendo il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi, responsabile dell'inchiesta sull'eventuale rapporto tra le attività nel poligono e l'insorgenza di tumori tra i pastori che lavorano nei pressi dell'area militare.
UFFICIALE INDAGATO Nei giorni scorsi sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati un alto ufficiale in servizio negli anni Ottanta nel poligono del Salto di Quirra. Avrebbe organizzato e diretto i brillamenti degli ordigni arrivati da tutta Italia per essere smaltiti in Sardegna: esplosioni sospettate di aver creato un disastro ambientale, la contaminazione delle falde acquifere, malformazioni e tumori negli animali.

IL PROCURATORE Fiordalisi smentisce la notizia del procedimento per omicidio volontario, che invece è confermata da altre fonti. Nei prossimi giorni sarebbero previsti i primi interrogatori negli uffici della Procura di Lanusei.
L'INDAGINE Da gennaio il procuratore sta cercando di far luce su quel che accaduto a Quirra dal 1970 a oggi. Il primo a finire nel registro degli indagati è stato il generale Tobia Santacroce, che sarebbe stato uno dei responsabili dei brillamenti altamente pericolosi per l'ambiente: l'ufficiale toscano è accusato di omicidio plurimo colposo e di disastro ambientale. Santacroce, durante un interrogatorio, avrebbe chiarito la propria posizione: «Non mi occupavo di brillamenti o attività operative: gestivo soltanto il personale di leva».
LA SGS Indagati anche due esperti della Sgs, la società del gruppo Fiat che ha vinto l'appalto per il controllo ambientale di suoli e acque nel poligono. Gilberto Nobile e Gabriella Fasciani sono accusati di falso: il sospetto è
che abbiano interpretato i dati ottenuti dalle analisi al fine di dichiarare che il poligono non fosse inquinato, secondo il pm in chiara connivenza con la Difesa in quanto il gruppo Fiat, negli anni, era stato uno dei maggiori clienti del poligono, teatro delle sperimentazioni di alcuni prodotti, armi comprese, realizzati dalla società industriale torinese.
RADIOATTIVITÀ L'inchiesta della Procura di Lanusei ha appurato che per diversi anni le forze armate straniere, oppure le società che affittavano il poligono per i test, erano solite sotterrare i rifiuti pericolosi (pezzi di razzi, parti elettroniche, pneumatici, amianto) in località Is Pibiris, dov'è stata scoperta una discarica vasta un ettaro. Tantissimi ordigni, alcuni non esplosi, sono stati ritrovati anche nei fondali marini davanti a Quirra. In un deposito dove si sono ammalati due soldati di leva (linfoma), sono stati recuperati pezzi di radar radioattivi custoditi, secondo l'accusa, senza rispettare le leggi in materia di sicurezza sul lavoro.

RIESUMAZIONI Il pm Fiordalisi ha disposto anche il sequestro di 19 salme di pastori morti nella zona, per cercare eventuali residui di sostanze radioattive come l'uranio impoverito, rinvenuto nelle ossa di un agnello nato malformato in un ovile del Salto di Quirra da genitori che avevano sempre pascolato tra bersagli e rampe di missili.
Paolo Carta L'Unione Sarda

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