quarto stato

domenica 15 maggio 2011

Dopo i sigilli al PISQ di Quirra decretato stato di crisi


La giunta regionale della Sardegna, convocata d'urgenza lo scorso venerdì notte,  ha deliberato lo stato di crisi dopo il sequestro del Poligono interforze del Salto di Quirra da parte della magistratura, deliberando un primo intervento di 500mila euro a sostegno degli allevatori, e chiedera' un immediato tavolo di confronto con il ministero della Difesa affinche' vengano elargiti gli indennizzi ai pastori che non possono più pascolare le loro greggi nell'area.
''Non possiamo abbandonare i pastori al loro destino'', ha detto il presidente Ugo Cappellacci. Alla conclusione della riunione dell'esecutivo, i danni stimati ammontano a circa 700mila euro, soldi che la Regione dovra' anticipare ''sforbiciando'' tra il collegato alla finanziaria, la cui discussione iniziera' mercoledi' prossimo in Consiglio regionale, in attesa dei soldi dello Stato. L'assessore della sanita' ha firmato il decreto che istituisce la commissione per l'analisi epidemiologica per scoprire le cause del presunto inquinamento ambientale e delle morti sospette.

Già da ieri sera erano arrivati diversi appelli affinchè si facesse qualcosa per aiutare i pastori e gli allevatori della zona. "Il sequestro del Poligono interforze del salto di Quirra da parte del Tribunale di Lanusei sfratta i pastori (62 operatori) e le greggi (oltre 10 mila capi) che in quel territorio lavorano da decine di anni, pagando peraltro per il diritto al pascolo.

Tale decisione, da una parte "suscita ulteriore preoccupazione per le condizioni ambientali e per i rischi per la salute di chi in quel territorio ci abita e ci lavora, dall'altra aggrava ancora di più le condizioni economiche e sociali di quel territorio". Lo ha dichiarato il segretario regionale del Partito democratico,
Silvio Lai. "Chiediamo che la Regione convochi con urgenza i sindaci dei Comuni sui cui territori grava il poligono interforze e insieme chiedano - continua Lai - al Governo nazionale che l'applicazione della legge nazionale 898, che garantisce in altre zone dell'isola l'indennizzo ai pescatori che non possono pescare nelle acque dove insistono altri poligoni (Teulada), sia estesa con un decreto urgente anche ai pastori di quel territorio affinché anch'essi siano indennizzati dal blocco dei territori. Non vediamo nessuna differenza e confidiamo che il presidente della Regione operi rapidamente quanto incisivamente". "Ci auguriamo che le indagini in corso della magistratura fughino ogni ragionevole dubbio, anche il più labile, sulle condizioni ambientali e di sicurezza e che possa essere escluso che le acque e la terra di quella parte di Sardegna non siano avvelenati dall'uranio e dai successivi prodotti modificati. Siamo convinti - conclude Lai - che il benessere di una Regione non deriva da un'economia di guerra con i suoi pericoli e veleni che ne compromettono il presente e il futuro e di cui i sardi pagano più costi di altri territori, ma economie di pace, di industria, agricoltura, turismo".

Della stessa opinione Gian Piero Scanu e Francesco Ferrante senatori del Pd e componenti della Commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito. I due hanno ribadito che serve un sostegno economico del Governo a favore degli allevatori e degli agricoltori della zona. che stanno subendo il fermo dei 12 mila ettari della base. La Provincia di Cagliari ha chiesto che venga stabilita una data certa di scadenza dello sgombero.
fonte: Tiscali.it Sardegna

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Mezzo milione ai pastori di Quirra

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