quarto stato

giovedì 7 aprile 2011

Pietà per i fratelli


collage di Ida sulla tragedia dei migranti
Ho negli occhi il mare, il mare che amo, il mio mare, il nostro mare, questo Mediterraneo giorno dopo giorno divenuto mare di morte, fossa comune di senza nome.
Mare maledetto, mare nero, nero come i corpi che gonfi galleggiano e poi sprofondano nella tua furia.
Mare non più mare, ma inferno di creature rese estranee alle sponde, alle parole dei porti, agli odori, al suono delle sirene, ai sorrisi, al benvenuto dei viaggi. Estranee al respiro.

Mare senza più musica, alfabeti. Senza più misericordia: che ti hanno fatto per meritare gli abissi?
Tra le spume, dove ricordo balenava il cielo, vedo i denti dello squalo, lo stesso catrame di un vizio umano che zavorra l'anima al possesso.
Mare cosa ha trasformato il tuo azzurro nel colore del metallo? chi ti ha sporcato con l'odio e l'indifferenza?

Mare di uomini e donne e bambini alla deriva che chiamo per nome, un nome che non conosco...

No, tu sei il mare, altro da noi uomini, altro da tutto. Non è tua la vendetta, la legge che nega la vita, la paura che frange speranze disperate.
No, non sei tu l'esecutore dei lutti, non è tua la mano che fa il lavoro sporco.

Tu sei il mare, figlio della tempesta eppure amico, il mare che mi porto negli occhi dalla nascita, il mare dall'ampio orizzonte che mi regalò mia madre, che ho traversato quando ho avuto gambe e in cuore un idea per andare.

No!, quelle morti non t'appartengono e chi dice disgrazia mente, così da lavarsi la coscienza, così da continuare il sonno tranquillo.

Mare di uomini e donne e bambini alla deriva che chiamo per nome, un nome che non conosco...

Bisognerà darglielo un nome, altrimenti vagheranno come spettri da una riva all'altra. E col nome la dignità d'una storia, e la giustizia che gli abbiamo negato, per ripare al torto, per non continuare ad ucciderli. Per non uccidere i nostri sogni.

Va e ritorna il mare, instancabile va e ritorna e ogni goccia porta il sale della nostra sconfitta, l'amaro dell'innocenza perduta.
Mare nostro, ora e per sempre, pietà per i fratelli


Vladimir

Nessun commento:

Posta un commento