"LAMPEDUSA
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Un morto, un numero, un "presumibilmente" che racconta tutta una
vita. Morto numero 31, maschio, nero, presumibilmente trent'anni. Morto
numero 54, femmina, nera, presumibilmente vent'anni. Morto numero 11,
maschio, nero, presumibilmente tre anni.
Presumibilmente: è
tutto quello che sappiamo di loro camminando fra i cadaveri di Lampedusa
dopo che il mare ce li ha portati. Sembrano manichini quelli che vedo
allineati e nascosti in sacchi neri e azzurri, bianchi, grigi, verdi. Da
un telo viene fuori un gomito, da un altro esce un piede, c'è una mano,
un naso, un seno, c'è una scarpa, una sciarpa, un orecchio. Carcasse,
centoundici carcasse che adesso sono lì immobili e nella loro immobilità
sembrano disperarsi, implorare, maledire. Presumibilmente, questa
parola l'abbiamo sentita ripetere centoundici volte oggi". (Repubblica.it)
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