quarto stato

venerdì 14 dicembre 2012

Alpha Ursae Minoris, un libro da leggere!



Alpha Ursae Minoris cattura per la gradevolezza della prosa e per gli oscuri intrighi di potere, i legami occulti tra criminalità, politica e mondo imprenditoriale e colpisce anche per l’impianto narrativo lineare, ma anche piuttosto sofisticato. Il romanzo presenta, infatti, una struttura atomica, articolata in tre racconti, che ha lo scopo, sia di tenere il lettore incollato al personaggio di turno, guidandolo attraverso rifles-sioni, azioni, situazioni e sia di offrire a chi legge la possibilità di cambiare il rapporto con ciascun protagonista, pur rimanen- do all’interno di una storia univoca e scoprirne la verità solo alla fine. (cfr. la citazione di Pasolini nell’introduzione al romanzo). 

Il mood drammatico è teso continuamente tra esplosione ed implosione, buio ed intermittenti lampi di luce e poggia su due capisaldi: l’illusione dei personaggi di poter guidare il proprio destino e, per converso, l’assoluta impossibilità di attuare questo proposito. Ottima la scelta dell’autore di aprire e chiudere il romanzo con un’immagine interlocutoria per enfatizzare la tensione narrativa. 
Siamo all’inizio degli anni ’90 e un affiatato team di giornalisti, Alberto, Romeo e Luca, dopo aver seguito l’infaticabile lavoro di alcuni coraggiosi magistrati, in primis Caterina De Simone, porta alla luce una verità che pesa come un macigno, celata dietro a un banale incidente stradale. Si tratta di un traffico di scorie radioattive orchestrato dall’oscuro mondo della mafia, quello più ‘invisibile’ (nel romanzo assume il nome beffardo di Club), fatto di ‘colletti bianchi’ di multinazionali organizzate  con sistemi a scatole cinesi, di grandi organiz-zazioni finanziarie e personaggi pubblici altolocati, che muove le sue pedine per decidere le sorti dell’informazione, dell’economia e conquistare il potere distruggendo il sistema democratico. Questa nuova organizzazione criminale, insospettabile per la sua atipicità, al confronto con l'im- magine stereotipica della mafia tradizionale con i boss dai contorni naif, risulta ancora più peri- colosa, spietata, depravata e terrificante. 

Il primo racconto ha come protagonista Alberto, il maturo direttore del giornale l’Eco che, per aver messo a punto l’inchiesta rivelatrice, pagherà un prezzo salatissimo. Una volta estromesso dal ruolo di direttore della testata, Alberto verrà isolato in un’altra città per impedirgli di continuare l'indagine. 
La sua caparbietà e l’elevata caratura morale lo porteranno a ricostruire un dossier mirato a risvegliare le coscienze del pubblico lavorando a distanza con i suoi vecchi colleghi. Cionono-stante, ciascuno di loro, così come il magistrato Caterina De Simone, in tempi e forme diverse, subirà gli effetti pericolosissimi del Club

Nel secondo racconto, viene presentata la storia personale e intima di Caterina De Simone, mentre nel terzo racconto viene tratteggiato il profilo di Luca, il giornalista amico di Alberto e Romeo. Sarà proprio grazie a lui che il lettore apprenderà il destino riservato a ciascun compo- nente del team. Luca, pertanto, assolverà al compito di tirare le fila della storia, inserendo nel puzzle narrativo quei tasselli che necessitano per avere la visione d’insieme della vicenda. 
Si può quindi concludere che Alpha Ursae Minoris è indubbiamente un libro che non accarezza mai il lettore, ma intende muoverne la coscienza, descrivendo in modo appassionato e appassio- nante cosa si cela dietro all’apparente quiescenza del sistema mafioso. 
Assolutamente da leggere!
di clementina daniela sanguanini (scrittrice) 

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