È stata per me una piacevole sorpresa leggere
il bellissimo libro di Vladimiro Forlese, perché lo conoscevo solo come
intenso, lirico poeta. Questa volta l’A. si spende in un tema
fortemente sociale ed etico. Realistico e verosimile il primo dei tre
racconti ci parla di rifiuti tossici radioattivi e ci descrive le
tremende difficolta di una giovane donna magistrato, ostacolata in tutti
i modi dalle forze politiche e da altri poteri occulti fino a farle
perdere la ragione. Tutto il nostro attuale, squallido quadro politico
ci passa davanti agli occhi oramai abituati alle più squallide brutture,
e solo la lotta di tre onesti, valorosi giornalisti ci regala una
boccata d’aria fresca. Il secondo racconto riguarda il pensiero della
giovane donna entrata in magistratura, che cerca solo giustizia e
verità. Il terzo è la storia di Luca, fuggito in Grecia per sopravvivere
agli attentati. Bello, affascinante, avvincente, questo libro non può
lasciarci indifferenti perché racconta la nostra storia, una storia
fatta di intrallazzi, imbrogli, sopraffazioni, indifferenza al bene
pubblico e uso disonesto della politica. È un grido di dolore che non
può non essere ascoltato: un paese laido, opportunista, disonesto
inaccettabile sfila sotto i nostri occhi, un paese che vorremmo non
vedere mai. Un thriller, ma anche un romanzo etico e sociale, un libro
di denuncia e di sfida. Splendide e indimenticabili le bellissime
figure femminili delle mogli dei tre giornalisti, solidali e coraggiose
accanto ai loro uomini che lottano per la verità. Qualcuno verrà
eliminato, uno si nasconderà in Grecia per sfuggire agli attentati degli
intoccabili farabutti. Questo libro è però anche un’intensa poesia
della vita, dell’amore, della solidarietà, del coraggio, dopo averlo
letto ci sentiamo tutti migliori, più motivati e più saggi. Come dice
Luca: "Forse bisogna ricalcolare tutto".
Recensione di Ornella
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