quarto stato

domenica 25 dicembre 2011

Ministra Fornero, se ci sei batti un colpo

Oltre 1100 vittime: l'ecatombe dei morti sul lavoro
La tragedia italiana che non va dimenticata

“I morti sul lavoro dall’inizio dell’anno sono complessivamente più di 1100, di cui 655 sui luoghi di lavoro, e tutti documentati”. Sembra proprio un’ecatombe l’introduzione alla più aggiornata analisi pubblicata dall’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle Morti per Infortuni sul Lavoro, proprio dieci giorni dopo a quella data maledetta (12.12.11) che vale come un punto di non ritorno, con il superamento di tutte le vittime dell’intero 2008, l’anno peggiore per le morti bianche da quando l’Osservatorio svolge il suo costante e minuzioso lavoro di monitoraggio.

“Si può dire con amarezza che sulle morti sul lavoro l’Italia è un Paese unito – scrive Carlo Soricelli – Amministrazioni di centrosinistra o di centro destra, regionali e provinciali, al centro nord e come al sud hanno la stessa mancanza d’attenzione verso categorie che non hanno una forte organizzazione sindacale che esercita controlli sui luoghi di lavoro”. Si contano infatti i morti in agricoltura e in edilizia, spesso in sub appalto e spesso in nero, per un 60% del totale che ha un sapore amarissimo, e a cui nessuno sembra voler porre rimedio.



La frammentazione aziendale italiana ha purtroppo delle ripercussioni pesantissime anche sulla vita dei lavoratori stessi. Oltre a colpire nel cuore lo Stato con un tasso d’evasione fiscale che in pochi al mondo possono vantare, si ripercuote direttamente su tutti quei lavoratori anonimi e disuniti, separati tra loro e molte volte anche in concorrenza, per i quali la legge del profitto da sfruttatrice ne diventa anche carnefice. Mentre in Parlamento si discute addirittura di togliere l’articolo 18 dallo Statuto dei Lavoratori, quasi a voler eguagliare la mancanza di diritti, quasi a voler ancora peggiorare una situazione già tragica.

Dove si muore di più è ancora la Provincia di Brescia. Se è l'Emilia Romagna ad aver il maggior numero di morti sui luoghi di lavoro in rapporto agli abitanti, è nelle terre bresciane che già si piangono 21 vittime dall’inizio del 2011. Sperando che in tutto il Paese nessuno debba piangere ancora. “Come mai questa Provincia ha sempre tantissime morti sul lavoro? – si chiede ancora Soricelli – Un fenomeno triste e complesso le cui cause sono da ricercarsi soprattutto nella mancanza di vicinanza e nello scarso controllo delle istituzioni locali”.

“Le morti sul lavoro ‘bresciane’ sono concentrate soprattutto in edilizia e in agricoltura. E la Lega, che guida questa Provincia, cosa fa su questo fronte? Niente. La propaganda di partito dice ‘vicini al territorio’. Ma è solo propaganda”. Il bianco di queste morti non è il bianco dell’innocenza.

MORTI SUL LAVORO DALL' 1 GENNAIO AL 24 DICEMBRE 2011  leggi il resoconto dettagliato dell'Osservatorio

Art.21: FIRMA L'APPELLO: Non chiamatele più morti bianche

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